“[. . .] Per questo motivo, la storia di come nel nuovo millennio la poesia di Dante si possa trovare ad adornare uno studio medico di Roma Nord fianco a fianco a due manifesti di propaganda fascista è anche un po’ la storia irrisolta dell’Italia fascista e della sua defascistizzazione mancata. Il presente articolo, scritto nel settecentenario della morte del poeta e a quasi un secolo dalla marcia su Roma, racconta questa storia. È proprio in occasione dei festeggiamenti nazionali del centenario e del Dantedì, istituito per decreto e celebrato con retorica nazionalista che Antonio Montefusco ha analizzato sulle pagine di Jacobin Italia, che occorre riflettere sull’uso che si è fatto della figura di Dante, più che della sua poesia, nella storia d’Italia; e su come questo uso e questa storia siano ancora oggi intimamente compromessi col fascismo.” [. . .] –Nicolò Crisafi, “Defascistizzare Dante,” Jacobin Italia, June 2, 2021