“Nel gennaio del 1994 quando riceve dal Prof. Corrado Gizzi l’allora Direttore dell’istituto di Studi e Ricerche ‘Casa di Dante in Abruzzo’ l’invito a realizzare un’ opera con soggetto dantesco a scelta dell’artista da destinare alla Pinacoteca F. Bellonzi , Sughi sta ancora lavorando ad un gruppo di dipinti dal Titolo Andare dove? Il nucleo principale del ciclo risale agli anni 1991-1992, Sughi a proposito scrive :
“’Sono gli anni dell’implosione dell’Unione Sovietica , la fine per molti di una speranza di un’ideologia che aveva attraversato tutta la prima metà e una parte cospicua della seconda metà del 900. Tanti avevano creduto in questa ideologia , in questa prima grande rivoluzione socialista , ma sappiamo tutte le rivoluzioni hanno il destino di essere tradite e alla fine gettano nello smarrimento , nella paura, nella lontananza da se stessi tutti gli uomini che ci avevano creduto. … Da questo presupposto è nato il ciclo Andare dove ? … poi si è dilatato e non riguardava più l’implosione, la caduta del Comunismo come nei primi dipinti ( L’uomo con le valigie, Addio alla casa rossa)ma il destino dell’uomo, e sono venuti questi quadri verdi con degli uomini nel paesaggio o che guardano da una terrazza o che sembrano persi nel contemplare, tutti intitolati Andare dove? Quasi che l’uomo si trovi in una situazione critica, di passaggio e cerchi la sua identità all’interno di un labirinto che in questi quadri è rappresentato dalla natura.’
in A.C. Quintavalle, Sughi, Catalogo della mostra al Complesso del Vittoriano, Roma, Skira editore, Milano 2007, pag. 190.
“Al centro della tela in piedi la figura di Dante ferma, quasi restia alla mano tesa, appena accennata di Virgilio , che gli si offre d’innanzi, a ragione della forte dominante nel canto I dell’Inferno del tema dello smarrimento, del dubbio e della paura si inserisce perfettamente,senza forzatura alcuna , nella discorso pittorico che Sughi allora stava svolgendo.” [. . .] –Alberto Sughi, Arte32.